Alle spalle di Alicudi
Credevo che i giganti mi sentissero
anche da lì, alle spalle d’Alicudi, dove finisce il mare.
Troppo giovane per gridare lontano, chiedere alghe d’oro
alzando braccia d’azzurro che mente.
Sapevo della pece sui gomiti, degli abbandoni alle pietre,
lamenti che diventano inni, o delle mani fatte di sale.
Mi chiedevo cosa ci fosse di così divertente
a giocare nel mare, nei gridi spensierati delle feste più calde,
come avrei potuto sorridergli.
Speravo che i giganti mi sentissero
anche da lì, dove l’acqua sanguina tramonti.
Che gli dessero la colpa.
Troppo giovane per mandare Bronte
a spaventare il mare che si prende tutto
e restituisce il cattivo odore
dei silenzi alla conchiglia, brezza più cruda
che si ferma addosso.
di Salvatore Leone, qui:
https://ssalvatoreleone.wordpress.com/2019/03/31/4684/
*
Io devo dirti una cosa
io devo dirti una cosa
ma dopo che l’avrò detta
la chiuderò dentro un baule
sotto tutti i panni in disuso
l’adagerò sulla spuma del mare
perché sia tortura per i sassi lontano da bocche
umane
da orecchie sorde all’agonia di un’onda.
resisterà come le disperate cose
che non hanno fine.
dopo che l’avrò detta non potrò più
guardare nei tuoi occhi
che mai sono stati miei
ma che ho tenuto stretti stretti
in un centimetro di pelle,
volerò nel vento
insieme a qualche piuma
come una paziente formica
porterò il mio fardello senza peso.
dopo che l’avrò detta io sarò
più sola che mai, poi
non avrò più voce: ti amo.
di Bianca Bi, qui:
https://biancabiblog.wordpress.com/2019/04/02/io-devo-dirti-una-cosa/
*
dico di risucchio lieve alla gola
vorrei qualcuno a svinarmi il dentro
quello liquido per scelta, sgrondato alla bocca
da salvazione vorace o da
spaccio d’endovena
non parlo d’errata corrige, o di camuffo
dico di risucchio lieve alla gola
a tirar fuori reliquie d’accenti inesatti, marciume
d’iride, muco taciuto alle mani, ristagno
umido per saliva sprodiga
non certo mia
così da restarmi asciutta e scollacciata
e pronta
per travaso d’annate mai ingollate prima
dell’alba (come si conviene) quando
il nero ancora non si slabbra
il mare menzogna
e persino l’infimo che mi sono
pare poesia
di Tiziana Pizzo, qui:
https://www.liberodiscrivere.it/biblio/scheda.asp?opereid=130491
*
L’INDACO
Anche la sera
scende a confondere
il senso della sua malinconia
a lavare inutilmente
strati di pelle
colorata appena dallo sforzo
di pulirsi ancora
e ancora vivere
tra i vetri
smerigliati del presente
Anche la seta
ricopre questi corpi
avvolti nel deliquio
vicino al disincanto
che in silenzio ripropone
la realtà insieme all’illusione
Noi guardiamo soltanto
perché dietro le sbarre
non ci sono le iene
l’attrazione è sempre
la vasca delle sirene
di Antonio Bì, qui:
https://antoniobianchetti.wordpress.com/2015/11/11/lindaco/
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MANI FREDDE
Da allora,
ogni volta che le mie mani si raffreddano,
Nanay mi tiene per mano
Così, quando le mani di Nanay si raffreddano,
ho imparato a fare lo stesso.
7 mesi fa,
in una fredda e piovosa notte di agosto
in ospedale,
le mani di Nanay sono diventate così fredde.
Così fredde che ha fatto
accorrere tutti a nella sua stanza
Ero così spaventata.
Mi bloccai per un momento.
Cosa è andato storto??
Ho provato a tenere le mani
per alcuni secondi,
per pochi minuti,
per quasi un’ora
ma quella notte era diversa,
la mano di Nanay rimase fredda per molto tempo.
quella notte,
ho capito che le sue mani possono diventare ancora più fredde.
e quella notte,
mi resi conto che non
avrei mai più, sentito il calore di Nanay.
Mi manca mia nonna.
di Janine Bonifacio, qui:
https://huedspirit.wordpress.com/2019/03/18/cold-hands/
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Radici d’albe
.viviamo
.stretti
tra albero e radici
cerchiamo fiori
e ali verdi
su cui posare stelle
in firmamento d’albe
viviamo
.vicini
tra terra e nuvole
sgretoliamo il mare
c’immergiamo
nella sua voce
viviamo
a due passi
dal cielo
tra vento e lampi
d’umore
d’amore .viviamo
di Tramedipensieri, qui:
https://tramedipensieri.wordpress.com/2017/07/14/radici-d-albe/
*
No lo consigo
Perso nel passato, continuo, ci provo
Quella verità che giace e che vorrei.
Dimenticato nella fede della mia chimera
Mi convinco solo, mento anche a me stesso.
Posso iniziare la voce del mio lamento,
sconfiggere il trambusto dell’attesa.
Posso essere di nuovo per te
e tormentarti mentre mi tormento.
Posso scavare in me stesso e convincermi
che tutto è possibile, che niente
vale la pena se non sei con me.
Posso trovare me stesso e allo stesso tempo perdere me stesso
in quella profonda luce dei tuoi occhi.
Potrei, ma non l’ho mai capito.
di Vicente Vives, qui:
https://poesiainstante.wordpress.com/2019/04/08/no-lo-consigo/
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PICCOLI MOMENTI D’ESSERE
Troverò una vecchia donna
davanti allo specchio,
no – non una donna
ma un essere asessuato
ed ermafrodito.
Gli dirò:
– hai trovato il simmetrico
senso? Il gesto finale
in cui converge il perimetro
di una formula eterna?
Mi risponderà: – no,
ma ho lucidato quel paio
di scarpe lasciate alla porta
dopo l’uggiosa tormenta
di giugno,
avevo l’inguine stanco
per tanta corsa.
Erano accanto
all’ombrellino di seta blu
che portava gli occhi
di mia madre
come un serto nuziale
di stelle.
Solo questo ora so.
Ricordo il non nitido,
il momento d’essere
non accessoriato,
l’inutile rivolgersi sempre
allo stesso sole
e sentirlo accecante solo
un’unica vera volta
inaspettata
come un graffio di epifanica
rivelazione sulla pelle.
di Giuditta Michelangeli, qui:
https://giudittamichelangeli.wordpress.com/2019/04/08/piccoli-momenti-dessere/
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Complimenti a tutti gli autori. La poesia di Bianca Bi mi rispecchia particolarmente.
Ti ringrazio Giuditta, mi fa piacere. A presto, B.
Buona Pasqua anche a te. Ci si rivede da queste parti…
Grazie, Flavio. A prestissimo!
Grazie, buone festività
A presto e buon riposo
Bel colpo anche stavolta Flavio, rinnovo i miei auguri di Buona Pasqua. A presto, dopo stretto giro di colombe 🙂
Qué gran trabajo haces por la supervivencia de la poesía, querido poeta. Siempre he creído que la poesía es la última esperanza de mantener la sensibilidad y la empatía por los demás desde el interior de uno mismo. Son las emociones del futuro, el amor en su estado más puro. Me encanto el poema de Bianca y el de Janine.
Me da rabia que al traducirlo al español, el idioma que comprendo, se pierde la agilidad de muchos de los versos. Pero, qué le vamos a hacer.
Siempre, gracias por tu inmenso trabajo, hermano.
Ti ringrazio Tin per l’apprezzamento. Concordo con tutto quello che hai scritto sul lavoro di Almerighi. Un caro saluto, B.
Rinnovo i ringraziamenti a Almerighi e tutti gli autori. Sono felice di essere qui oggi. Buona Pasqua a tutti, B.
Auguro anche a Lei una buona Pasqua, Flavio.
tutte molto belle e coinvolgenti, ancora una pagina degna di poesia.
Lascio anche io gli auguri di Buona Pasqua.
Un caro saluto a tutti.
Ciao Flavio, a presto
grande Bianca e Salvatore e bravi tutti
Un abbraccio Luca..
bacio!
Pingback: Gioielli Rubati 35: Salvatore Leone – Bianca Bi – Tiziana Pizzo – Antonio Bianchetti – Janine Bonifacio – Tramedipensieri – Vicente Vives (Tin) – Giuditta Michelangeli. — almerighi | CONSERVIAMO LA POESIA
ringrazio sentitamente: augurassimi (!!!!!)
Ciao Flavio
intanto auguri di una serena Pasqua a te e a tutti.
Le poesie che hai postato sono sempre al top, grazie! Quella che mi ha emozionato più di tutte è “Mani fredde” di Janin Bonifacio.
Complimenti a tutti.
Grazie!
Un abbraccio
Chiara
ohh una meraviglia! finalmente sono riuscita ad avere un poco di calma per leggere….poesie speciali così ricche d’immagini e sensazioni che belle! Auguri in ritardo Flavio…e buona Pasquetta, per quando leggerai
Ringrazio tutto coloro che si sono affacciati a questa pagina, un abbraccio a tutti!
auguri a te, Flavio 🙂
Auguri a te anche se in ritardo e a tutti quelli che passanno qui 🙂
grazie Flavio
gentilissimo
Grazie a te, il pezzo mi è piaciuto molto.
Scusa il re.fuso 😦