L’eterna penisola è al risveglio.
Torniamo all’opera.
Abbiamo tutto il necessario per frignare.
Momenti da non scalfire l’attimo.
Uscire dal solco è distorsione.
Smarrito il senso circolare delle cose.
La carne non è melma,
è forma transitoria in ognuno di noi.
Molestie all’ordine del giorno.
La squadra ha recuperato bene.
Il tempo non cambia.
La rabbia tramortisce,
non lascia possibilità di logica e voce:
inventa un finale, riscrive, elabora il lutto.
Salutala, Regina d’Egitto, sparale addosso.
I carabinieri squadreranno storto.
Guardano in faccia a nessuno.
Perduti tra portici ed emozioni,
mancano soltanto alcune rondini,
navigano ancora per aria. Chissà dove.
L’eterna penisola si flette,
affondiamo anche questo addio.
A un passo, ancora furibonda,
vorrebbe gridare viva la vita!
Perché non lo fa?
Buongiorno Flavio
… se viene
Verrà verrà 😂
ahaha proprio la melma della carne non ti è andata giù…..ma in questo contesto è chiaro che sono d’accordo con te…..e poi caspita! come sai fare le poesie tu!!! buona giornata Flavio
buona giornata Nadia, e grazie
“La carne non è melma, è forma transitoria in ognuno di noi.” Bella, vorrei averla scritta io. 😉
scrivilo anche tu… grazie per la tua lettura
Ti citerò in un prossimo post. 😀
grazie, spero non come seccatore… 🙂
un’intensità che zittisce
grazie per la lettura
grazie a te per le riflessioni cui mi conduce
non lo fa per capisce il senso di colpa, magari non sua, ma talmente pesante da schiacciare chiunque…..
ciao, grazie
capire, scusa…