Non sei nata sui Balcani,
non hai visto roghi di biblioteche,
vedi sgombre le nostre.
Le donne, quale anche tu
stai diventando,
sotterrate in mare
dopo la pulizia etnica: figli imposti,
uova di cuculo,
in nome di padri in altre lingue.
Sei del Novantasei,
tutto ha un prezzo.
Il pianto del salice
non è a buon mercato.
Troverai per strada idee,
mulini sfiancati,
coscienze un tempo candeggiate:
lascia tutto dov’è.
C’ero anch’io nel Novantasei,
ho visto il mondo smarrirsi.
Eppure sei tu, il mio futuro,
ogni vestito ancora da portare
e tagliare, cucire.
Ogni vinto riavrà onore,
ma tu non perderai. Mai.
Buongiorno, Flavio. Bellissima, in particolare:
il pianto del salice
non è a buon mercato.
:-*
Buongiorno Irene, grazie
A te, per la poesia — e tutto il resto.
ti è poi arrivato Isole?
Sì… a fine novembre. L’ho letto due volte, ma voglio leggerlo un’altra volta (ti avevo detto d’un abbraccio “in azzurro”, tempo fa, a gennaio). L’ha letto anche mio padre.
non ricordavo, meno male
Ho molto apprezzato.
penso a questo mondo, che vedo ormai dissolto in un futuro irreversibile, penso ai figli, ai nostri figli… ho pensato, un tempo, che non meritassero di esser chiamati a vivere questo tempo buio, ma poi ne vedo la potenza, lo sguardo mai vinto… e penso che il potere di una vita è immenso… non cambierà il mondo ma dimostrerà che l’alternativa esiste… è per questo che scriviamo poesie… come questa… grazie
grazie a te Mariangela, siamo noi i veri colpevoli, lasceremo un mondo peggiore rispetto a quello che fu dato a noi; ma salviamo la speranza, grazie Poeta
molto molto intensa, in ogni sua riga, a me personalmente è piaciuto molto “uovo di cuculo”… veramente spiazzante, con un finale poi da incorniciare (!)
grazie Antonio