PER SAPERNE DI PIU’ : https://it.wikipedia.org/wiki/Auschwitz_Album
Deportati (estate 1944 inverno 2019)
Il treno sputa un carico ignaro, la banchina è piena.
La nave col suo carico cerca un porto. Tutti chiusi.
Scendono, paiono un firmamento.
Non scendono, ma sono vestiti di luce.
Sulla rampa una prima selezione.
Nessuno li vuole nemmeno vedere.
Donne, vecchi, bambini, uomini.
Uomini, donne, alcune incinte, minori non accompagnati.
Prosegue la selezione.
Prosegue il continuo, insistente diniego.
Una mandria nervosa si dirige verso le camere a gas.
Ancora nessuno sa stabilire quale sarà la destinazione.
Alcuni improvvisano l’attesa in un picnic senza cibo.
Alcuni si gettano in mare, ripescati, sono diventati pesci.
I meno alla divisione del lavoro,
nessuno andrà alla divisione della gioia.
Andate via di qui, non c’è lavoro, non c’è speranza.
Sulla banchina aprono bagagli soli e abbandonati.
Nessun bagaglio, hanno soltanto abiti e luce.
Il revisionismo storico di questi ultimi vent’anni mi fa letteralmente schifo , ognuno di noi può avere la sua opinione su tutto , ma nessuno ha diritto di costruire la propria verità
direi proprio che il tuo commento è centratissimo, e sono documenti preziosissimi come questo a scandire la verità
Condivido i vs commenti, i versi binari rendono immediata consapevolezza del precedente orrore e del dramma attuale .
e, purtroppo, la parola binari assume un significato davvero sinistro
Si !
ora sono io commossa Flavio…messaggio che tuona e lampeggia…
eh, lo so, purtroppo la miseria umana non ha mai fine
A Borgo San Dalmazzo ,mia madre li ha visti stipati nella caserma di fronte alla sua casa. Non dimentica gli indumenti dei bambini appesi fuori di una finestra.
ci credo; a me è bastato visitare Dachau per uscirne devastato, ma molto più deciso a essere un costruttore di pace e antifascismo, e un vero antifascista non può avallare nemmeno le schifezze di oggi
Ciao.❤
anche qui a Como abbiamo una deportata e sopravvissuta ai campi di sterminio. Non era ebrea, ne partigiana e nemmeno antifascista, ma un’operaia di una della fabbriche tessili della città che ebbe il coraggio di prendere posizione per dei suoi compagni che scioperarono in uno dei periodo più bui della storia, e per questo motivo venne spedita in quei luoghi infami
https://it.gariwo.net/educazione/libri/shoah-e-nazismo/racconti-e-testimonianze/tanto-tu-torni-sempre-4778.html
onore a Lei!
Ciao Flavio
una verità di ieri e di oggi. Purtroppo abbiamo sempre gli occhi e il cuore chiusi.
Un abbraccio .
Chiara
Mauro Contini (da FB) Bellissima, nella sua ripetuta, crudele attualità.
Elena Sasso (da FB) Grazie per queste foto e i versi. Così li avevo immaginati leggendo molte testimonianze, senza mai avere visto. Ma i dettagli, i dettagli dei visi, i bambini, i volti induriti dei prigionieri, questi no.
Per non dimenticare….
sì, perché non cali un vergognoso oblio e/o un altrettanto vergognoso revisionismo
sarebbe una sconfitta per tutti….
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