(al mio amico Enri)
Verità su Portella della Ginestra?
Verità sul golpe De Lorenzo?
Verità sul Piano Solo? (risposero colpa di Bobby Solo)
Verità su Piazza Fontana?
Verità su Piazza Della Loggia?
Verità sulle bombe a Savona?
Verità sulle bombe del Sessantanove?
Verità sull’Italicus?
Verità sul Rapido Novecentoquattro?
Verità su Gioia Tauro?
Verità su Peteano?
Verità sulla strage di Bologna? (maledetti!)
Verità per Vittorio Occorsio e Mario Amato?
Verità per Cesare Battisti?
Verità per Giorgiana Masi?
Verità sui Kissinger Cables?
Verità sul S.I.D. e su tutti i servizietti segreti?
Verità sugli anarchici?
Verità per Aldo Moro e Giuseppe Impastato?
Verità su Licio Gelli e suoi apprendisti?
Verità per Pier Paolo Pasolini?
Verità su Gladio?
Verità per la strage di Ustica?
Verità sui traffici di Esseri Umani e neo colonialismo?
Verità per Giulio Regeni?
(Giulio accodati, abbiamo parecchi arretrati.
Mi spiace Enri)
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«Io so. Io so i nomi dei responsabili di quello che viene chiamato “golpe” (e che in realtà è una serie di “golpe” istituitasi a sistema di protezione del potere). Io so i nomi dei responsabili della strage di Milano del 12 dicembre 1969. Io so i nomi dei responsabili delle stragi di Brescia e di Bologna dei primi mesi del 1974. Io so i nomi del “vertice” che ha manovrato, dunque, sia i vecchi fascisti ideatori di “golpe”, sia i neo-fascisti autori materiali delle prime stragi, sia infine, gli “ignoti” autori materiali delle stragi più recenti. Io so i nomi che hanno gestito le due differenti, anzi, opposte, fasi della tensione: una prima fase anticomunista (Milano 1969) e una seconda fase antifascista (Brescia e Bologna 1974). Io so i nomi del gruppo di potenti, che, con l’aiuto della Cia (e in second’ordine dei colonnelli greci della mafia), hanno prima creato (del resto miseramente fallendo) una crociata anticomunista, a tamponare il ’68, e in seguito, sempre con l’aiuto e per ispirazione della Cia, si sono ricostituiti una verginità antifascista, a tamponare il disastro del “referendum”.Io so i nomi di coloro che, tra una Messa e l’altra, hanno dato le disposizioni e assicurato la protezione politica a vecchi generali (per tenere in piedi, di riserva, l’organizzazione di un potenziale colpo di Stato), a giovani neo-fascisti, anzi neo-nazisti (per creare in concreto la tensione anticomunista) e infine criminali comuni, fino a questo momento, e forse per sempre, senza nome (per creare la successiva tensione antifascista). Io so i nomi delle persone serie e importanti che stanno dietro a dei personaggi comici come quel generale della Forestale che operava, alquanto operettisticamente, a Città Ducale (mentre i boschi italiani bruciavano), o a dei personaggio grigi e puramente organizzativi come il generale Miceli. Io so i nomi delle persone serie e importanti che stanno dietro ai tragici ragazzi che hanno scelto le suicide atrocità fasciste e ai malfattori comuni, siciliani o no, che si sono messi a disposizione, come killer e sicari. Io so tutti questi nomi e so tutti i fatti (attentati alle istituzioni e stragi) di cui si sono resi colpevoli. Io so. Ma non ho le prove. Non ho nemmeno indizi. Io so perché sono un intellettuale, uno scrittore, che cerca di seguire tutto ciò che succede, di conoscere tutto ciò che se ne scrive, di immaginare tutto ciò che non si sa o che si tace; che coordina fatti anche lontani, che mette insieme i pezzi disorganizzati e frammentari di un intero coerente quadro politico, che ristabilisce la logica là dove sembrano regnare l’arbitrarietà, la follia e il mistero»
(Pier Paolo Pasolini, Corriere della Sera, 14 novembre)
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«Andreotti, Fanfani, Rumor, e almeno una dozzina di altri potenti democristiani, dovrebbero essere trascinati sul banco degli imputati. E quivi accusati di una quantità sterminata di reati: indegnità, disprezzo per i cittadini, manipolazione del denaro pubblico, intrallazzo con i petrolieri, con gli industriali, con i banchieri, collaborazione con la Cia, uso illegale di enti come il Sid, responsabilità nelle stragi di Milano, Brescia e Bologna[Treno Italicus]. (almeno in quanto colpevole incapacità di colpirne gli esecutori), distruzione paesaggistica e urbanistica dell’Italia, responsabilità della degradazione antropologica degli italiani, responsabilità dell’esplosione “selvaggia” della cultura di massa e dei mass-media, corresponsabilità della stupidità delittuosa della televisione. Senza un simile processo penale, è inutile sperare che ci sia qualcosa da fare per il nostro paese. È chiaro infatti che la rispettabilità di alcuni democristiani (Moro, Zaccagnini) o la moralità dei comunisti non servono a nulla.»
(Pier Paolo Pasolini, Processare la Dc.)
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Post stupendo in ogni suo aspetto: musica. poesia e testimonianze del grande Pasolini
ti ringrazio, avrei preferito farne uno sull’assenza di menzogna in questo paese, invece siamo sempre in mezzo a un guado là, fermi
Cicerone direbbe: “Mala tempora currunt”
Finché non reagiremo come popolo unito, non ce la faremo mai
Ne saremo mai capaci? Ognuno sembra badare al proprio orticello, consolandosi se quello del vicino è distrutto…
e a chi giova? la risposta è ovvia
this song… at age 55 this song and 1 other caused me to want to learn guitar. The other song was (both sides now) by the seekers. 11 years later, nothing has changed, although I love the Miles Davis treatment of time after time also. You know what, I feel so stupid and ignorant because it is difficult to read and understand the beautiful Italian language.
Thankyou for such generous perseverance, thankyou for your kindness and for accepting my ignorance.
Mamma quante porcherie tutte nello stesso paese , tutte o quasi nello stesso periodo storico
roba da guinness
si, proprio un bel record
L’ha ribloggato su Antonella Lallo.
grazie
grazie! insistiamo, insistiamo…
insistiamo sì
leggendo quella lunga lista e la parole di Pasolini (uno dei grandi intellettuali dei nostri tempi) si sottolinea in maniera forte, che i burattinai al di sopra delle parti, hanno sempre fatto quello che hanno voluto. Il problema è che non siamo un popolo unito, e allora tutto è come sempre riversato nelle mani di pochi coraggiosi che poi alla fine periscono, perché lasciati soli, e queste sono le conseguenze
d’altra parte L’Inno di Mameli recita: Noi siamo calpesti, derisi, perché non siamo popolo, perché siam divisi… a distanza di oltre un secolo e mezzo non ci siamo ancora raccapezzati
Pasolini vista lunga.
Grazie per la dedica.
atto dovuto, l’idea per l’articolo viene da te