Troppo difficile disimparare
quel che il corpo insegna, rimanere
in cima aggrappato per le mani.
I polsi svitati di chi
non si vorrebbe mai fermare.
È stato un giorno altrove,
e, dicono, nemmeno Majakovskij
potrebbe farmi rinsavire.
Coerente, come sono sempre,
all’idea di non dover essere mai
inquilino nel mio io.
Affittando braccia, lacrime, cervello
al primo di passaggio, tanto all’ora,
in cifra fissa, meglio pensare
quant’è pari diventare dispari,
anche il motore sfiatato dell’amore.
Splendono gli occhi, avverrà,
o solo troppo pigro per riflettere
una fine avvicinata di un giorno:
anche altrove, ovunque sia.
Disoccupate le strade dai sogni.
Qualcuno cantò prima di spegnere.
Farò in fretta, senza voltarmi.
Hran poeta, este, compañero. Un futurista que sabía pintar y poetizarle a la vida.
Me encanta este….
Comunmente es así
El amor le es dado a cualquiera
pero…
entre el empleo,
el dinero y demás,
día tras día,
endurece el subsuelo del corazón.
Sobre el corazón llevamos el cuerpo,
sobre el cuerpo la camisa,
pero esto es poco.
Sólo el idiota,
se pone los puños,
y el pecho lo cubre de almidón.
De viejos se arrepienten.
La mujer se maquilla.
El hombre hace ejercicios con sistema Müller,
pero ya es tarde.
La piel multiplica sus arrugas.
El amor florece,
florece,
y después se deshoja.
muchissimas gracias me incanta Majakowskji
Y el de… El niño. Gran meditador.
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grazie
Bellissima . Io, corpo e sogni disarticolati e l’appartenenza che indugia nel lasciare.
Grazie Cipriano!
Bravo! 💪🏻
Grazie per la lettura
da FB
Sara Capoccioni 26 gennaio 11:38:59
Non dover essere mai inquilino nel mio : é un condensato unico di vita. Bellissimo testo.
Ciao Flavio
quante volta le rivoluzioni appaiono straordinarie ma poi prendono strade disordinate. La coerenza e parte dell’onestà intellettuale.
Molto bella.
Ho letto di questo autore/poeta…mi piace.
Un abbraccio
Chiara
anche a te