Tieni lontana gemella morte.
Accarezza il primo culo di crocerossina
a portata di mano. Forse sarà l’ultimo.
Adeguati, bestemmia, ogni guerra è così;
a meno che quando la dichiarino
nessuno ci vada:
dovrai ogni volta rispondere alla cartolina,
catapultarti da un treno all’altro
verso luoghi se no sconosciuti,
lontano da mamma, sorella, morosa.
Provare a sopravvivere
nella babele di dialetti e sconfitte
continue, disperate. Scava disfattista,
tieni ben ferma la pagnotta prima di sparare
altrimenti si vedrà la bruciatura;
non è il popolo a trarre sangue
dalle guerre di popoli.
Altrimenti i generali liberano carabinieri
per obbligarti a correre contro la mitraglia,
senza eccessivi fronzoli patriottici,
dietro fucili spianati
col colpo già in canna.
Buondì ma sei tu in foto?
sì, lo scorso anno in Grappa: segni particolari bruttissimo!
Ma non è veroooooooooooooo….piacere di conoscerti!
piacere tutto mio!
Che bello hai fatto bene. Ora hai un volto
Sarebbe bello che quando dichiarano guerra nessuno ci vada.👀
infatti
“Provare a sopravvivere
nella babele di dialetti e sconfitte
continue, disperate.”
non è sicuramente facile, non è roba per tutti, non dovrebbe esserlo per nessuno.
m.
Sai qual’è la vera questione Monichetta? è che quella babele di dialetti e sconfitte, continue, disperate non è terminata nel 1918 o nel 1945 e NEMMENO OGGI!
appunto…
kisses….
to you too!
in fondo non è poi così riprovevole disertare
…è un dovere
la guerra raccontata da un punto di vista speciale, oltre i luoghi comuni, ma in tutta la sua crudezza e la sua ovvietà… felice di aver incontrato la tua Poesia
e io la Tua, sempre all’altezza
Molto bella, ruvida e densa.
beh, era proprio quello che volevo rendere, grazie per la lettura
Ciao Flavio
ti dissi di mio nonno che fece la prima guerra mondiale e ed era tra gli assaltatori come caporale? In un conflitto sul Grappa si trovò di fronte un austriaco, mio nonno racconta:- o me o lui..un attimo, ci guardiamo e gli faccio segno di andarsene e lui lo fece.- Per quel giorno eravamo salvi entrambi.
Molto bella la tua lirica
Grazie
Un abbraccio
Chiara
mio nonno fu uno degli ultimi a passare l’ultimo ponte sul Piave dopo Caporetto, venne ferito da una scheggia italiana, raccontò sempre dei carabinieri che sparavano se solo osavano ripiegare:: nessuno gli ha mai creduto, poi ho visto Uomini Contro…
eh si, proprio così.
Buona giornata.
Chiara
amerei pensare che il mio nonno e il tuo abbiano combattuto assieme, Enrico era negli Alpini, e quella scheggia di fuoco amico è sepolta con lui