alba, tramonto, cielo rosso
pali e cavi della luce,
sarà sempre buio: dille la visione
anche se non ricordi,
è pur sempre Via Lattea
fanne frasi appartate
riconoscibili. in amore
il precariato è abitudine
ma ogni istante
va scolpito nel cuore
puntuale la virilità
viene presa in custodia
da sale d’attesa.
il mormorio assume pose,
virate da stormi
abbagliati in volo.
un tempo bastava la morosa
non dubitare,
Lei è più uomo di te,
sa restare sola
non teme urti
dopo averne subiti tanti.
potresti anche ucciderla,
morirai tu.
naufrago come sei
tra un vestitino a fiori secchi,
collant arancioni
culo ingrossato
per la maternità,
tiene in seno figlia e iphone
non disdegna entrambi.
ha coraggio,
non si vedono spesso
madri così
sulla Via delle silfidi sterili
centocinquanta femminicidi,
quattrocento caduti al lavoro:
nell’immaginario colpevole
la maggioranza perde
grande omaggio alla donna!..in amore il precariato è abitudine….
vorrei lo fosse ben oltre la retorica che vi incasella in ruoli e in false dignità
vero….purtroppo la società su questo tema e su altri è andata peggiorando….e le conquiste e le emancipazioni….che disastro! Credo che si sia data per scontata ogni conquista ma le generazioni cambiano e una vecchia ” cultura e concezione delle cose” sia ritornata dalla finestra….si deve ripartire…ma chi riparte????
credo non di possa demandare, anche perché nella neolingua vengono considerati vecchiume proprio quei diritti conquistati con tanto sacrificio
verissimo….occorreranno anni ,lo so, ma un po’ di fiato lo possiamo usare…..è che mi sembra si sia disgregato tutto…
“Lei è più uomo di te” quando usciremo dal luogo comune che fa tutto maschio e questi, il termine di paragone? siamo Persone, nessuno è più o meno di nessun altro.
“culo ingrossato / per la maternità”
Flavio, oggi mi perdonerai l’antipatia che non amo nascondere, spero; il testo è bello nella sua interezza per il messaggio che manda, per il quale ti faccio i complimenti, ma, mi chiedo, perché usare certe espressioni per dirlo? Ce ne sono molte contestabilissime in questa poesia e passi la provocazione, l’ironia, la realtà, passi tutto, ma non dimentichiamoci mai che le parole hanno peso e senso. Io ho culo, tette, fianchi, ventre, tutto ingrossato per la maternità, ma voi uomini che poi ci uccidete anche con le parole avete mai pensato che ad alcune di noi non frega un bel nulla di interessare a chi bada a queste cose??? Ammetto la scivolata di stile, perché ti conosco bene, ma bada che quel che si scrive rimane.
no, Flavio, io da donna ti dico che scrivere per opposti per far funzionare una poesia non è una cosa bella.
certo che rimane, e non ne cambio una virgola, anche perché stai isolando quel verso dal successivo passo sulle silfidi sterili
non ho isolato nulla, ho sottolineato certe espressioni, come ho scritto. Il testo è bello per il messaggio, ma come vi giunge non mi piace. Si, siamo sempre nel paese libero, ma credo che ogni tanto si possa anche dire quello che si pensa. Ma, se preferisci, mi limiterò a che bello che bravo grazie
mi sembra di avere il massimo rispetto per il tuo punto di vista, comunque come vuoi te
certo, siamo persone, tutti quanti/e
mi sembra che tu sia l’unica a pensarla così, comunque accetto il tuo punto di vista, pur mantenendo il mio
e quindi? solo perché la maggioranza dice una cosa, devo accettarla?? cos’è? non mi conosci più?
leggi bene quello che ho scritto, non devi accettare nulla, nel pieno rispetto del tuo punto di vista
taglio corto: stai rispondendo non mirando alla discussione costruttiva, ma giocando in difesa. Cosa che fin’ora, con i miei commenti non hai mai fatto e che non capisco. Mi limiterò al like; non mi sembra il caso di scrivere oltre.
stai giudicando, non commentando
sto dicendo quello che penso.
è bene accetto, ma non va imposto
Flavio, adesso rileggi tu. Ho solo rilevato delle espressioni che alla mia sensibilità risultavano offensive e ho risposto sempre a mio nome. Grazie al cielo non siamo tutti uguali. Punto. Il resto, sono commenti.
Angela, non ti sembra che questo scambio stia diventando un po’ stucchevole?
Flavio, fidati, meglio chiarire, sempre e comunque. Se a qualcuno qualcosa risulta stucchevole, passi oltre, non legga.
quel qualcuno, nel caso specifico, sono io
Grande poesia! Ti abbraccio Flavio, sei di una sensibilità materna.
Da donna ti ringrazio all’infinito!
Grazie Luigina, un abbraccio
non solo un omaggio alla donna, ai diritti, alle emancipazioni , ma anche con “…lei è più uomo di te …” la messa in evidenza di nuovi rapporti e linguaggi tra uomini e donne, perturbanti per entrambi, che necessitano di mutamenti culturali e psicologici profondi, la poesia, se turba, aiuta. mi piace molto ! ciao Flavio
Metterei un doppio like se fosse possibile, magari tutti, o tanti, ci vedessero come ci vedi tu. Grazie 😊
Potente 💓
“Lei è più uomo di te”
sorrido perchè … mi ha colpito subito questa frase, ma nel suo senso più “buono”….
uomini e donne sono diversi e per fortuna, ma tante volte dei luoghi comuni facciamo giochi perchè incapaci di stare un attimo sopra e “guardare tutto l’insieme”
Ci conosciamo da un po’ di anni… presi, mollati, ripresi..
questa mi piace, molto.
il male spesso è negli occhi di chi guarda. (dicevano dalle mie parti)
un beso.
m.
un beso a te Monichetta
il coraggio va accettato proprio perché la vitalità propria conduce a scrivere la verità che ci circonda. Ogni tanto bisogna osare per imprimere sulla carta segni di bulino incancellabili, e questa poesia lo dimostra pienamente. Bravo!
Ciao,
certamente ci si dimentica che i nostri genitori e i nostri nonni (maschi e femmine, culo ingrossato o meno) hanno lottato per avere diritti (pregi o lussi, per molti). Abbiamo sbagliato in molti fronti ma una cosa è certa è inutile coprirsi occhi, bocca e orecchie….siamo tutti colpevoli per non aver insegnato a non dimenticare ai nostri ragazzi/e è senza memoria non si va lontano.
Sempre sul pezzo: grazie Flavio.
Un abbraccio
Chiara
Alfonsina Caterino (da FB) Via Lattea non lascia scampo alle parole e le innalza dove sono gli astri a confermare il vero.
A me questo testo piace davvero!