Il Novecento si solleva con distacco.
La realtà dell’ape è molto più semplice,
vita breve al servizio di chi la schiaccia:
vita scordata senza conforto e filosofia.
Quando sparisce per fumo o distrazione
i poveri ne avvertono per primi l’assenza.
Dove finiscano le ali e inizino le correnti
è mistero da spogliarelliste e fiori del male.
Un giorno sarà trovata esanime sul dorso,
le braccia spente, statica l’espressione,
stessa dignità di Cristo o altri esseri.
Attenzione a che non sia morta invano.
A TUTTI I CADUTI SUL LAVORO
Ogni giorno qualcuno, senza se e senza ma, muore, per colpa di chissà quale distrazione o dolosa manovra. Chissà perché le chiamano morti bianche? Un vero cancro di questa Italia laboriosa. E poi senza api nessuno vive!
Grazie!
Un Abbraccio Flavio
Chiara
moriamo tutti invano, ogni giorno, in cerca di quella nobiltà inventata per pochi spiccioli, in cerca di quella vitalità che ci hanno rubato…
Anche le farfalle hanno una bella storia
Un saluto da me .
L’ha ribloggato su Alessandria today.