Da un buco in gola viene fuori tutto l’inquieto
in un guaito acuto e prolungato da cane senza sangue né ferita.
Perduti i figli. Smagrito stare in un lamento senza quartiere
e memoria di come fu l’inizio.
Anche si ricordasse giorno e ora non sposterebbe la durata,
il termine di quel gemito senza vocali.
Questo resta quando tutto svanisce, voce mai avuta prima
offerta in pasto agli stranieri, esce ancora quel guaito: dov’è mio figlio?
Dov’è il suo collo? E, per breve che fosse, quale nome gli avete tolto?
Nome abbandonato all’angolo in un ordito spettinato e nudo.
Musica se non fosse tarlo pieno di altri tarli.
Si leva da sassi che sanno dov’è nessun futuro su cui contare.
Annawrite Annamaria Major (da FB) Colpita ! molto
Aurea Bettini (da FB) Bella bella bella
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Mariangela Ruggiu ogni poesia è un incontro nuovo, ricco…