una madre ha partorito un’estranea
nella notte di Santa Coletta,
quando gli aerei arrivano
e senza presentarsi scaricano
tragedie addosso a tutti i convenuti
per tornare nel nulla sicuro
che li ha generati,
gli aerei partoriscono
ma non depongono uova,
e la bambina attonita
pensa si tratti di un sogno
i cui mostri nessun gattino saprebbe
fermare, allora alza una manina
per metterla sugli occhi
alla sua bambola che non sa,
almeno lei non veda
se solo fossimo capaci di non tradire il bambino di cui siamo ancora parte, saremmo sicuramente umani, molto più umani. Flavio, i tuoi versi, la tua umanità, la tua sensibile attenzione ai piccoli, sono elementi che dicono che non tutto, di questo genere di cui indegnamente facciamo parte, è perduto. grazie.
penso che alla fine, siamo un po’ tutti come la bambina con la sua bambola, proteggiamo una parte di noi, la più innocente da verità insostenibili. Molto sincronica al mio stato d’animo.
Mariangela Ruggiu (da FB) abbiamo tutti un bambino più bambino di noi che vorremmo proteggere dall’orrore, ci facciamo scudo … mi piace particolarmente …
Filippo Passeo (da FB) 1 marzo 22:07:23
Lacrimevole–aerei che partoriscono bombe–scontato-ecc..
Quante volte ancora dobbiamo vedere queste oscenità, per quanto ancora l’uomo sarà macchiato da tutto questo egoismo?
I bambini sono lo specchio dell’anima innocente. Ho visto questa foto e mi sono sentita in colpa.
Grazie Flavio
Un abbraccio
Chiara
(da FB)
Marisa Papa Ruggiero
2 marzo alle ore 16:49
lo sgomento e l’orrore della guerra negli occhi della bambina che li copre maternamente alla sua bambola…
Fabrizia Borzatti (da FB) Grazie Flavio è bellissima