L’aspetto delle foglie è inesistente.
Passò.
Tutto quanto poteva essere
è rami spogli pronti al potatore
e a suo figlio il fuoco.
Foglietti lasciati al destino
bruceranno qui.
Ovunque non è mondo
domeniche pomeriggio piene di noia,
pronostici sulla noia,
mai una pentecoste.
Desideri derisi talvolta si sporgono.
Chi è vivo ami il suo tempo lineare
di maniglie antipanico.
Poi una polvere di risatine
attorno a gemme ora addormentate
preparerà alle foglie.
*
“attorno a gemme ora addormentate”
tutta la speranza raccolta in quell’ora…un’ora, forse, forse di meno, magari di più, sicuramente adesso. Adesso che di speranza ce ne è bisogno, perché siamo umani, perché vogliamo comunque essere domani. Perché non capiamo, perché ci affanniamo, perché…perché una rima con amo si trova sempre…”Chi è vivo ami il suo tempo”,appunto. Anche quello non lineare.
Ora, speranza, poesia. Ottimo inizio, grazie, Flavio.
Sono vivo! Buongiorno
Che bello! no, n, dico proprio lui! che bello quello di.. Non è colpa mia 😛