“L’uomo è malato perché è mal fatto.
Bisogna decidersi a metterlo a nudo per raschiargli via quell’animalculo che gli prude
mortalmente,
dio
e con dio,
i suoi organi.
E legatemi se volete,
ma non c’è nulla di più inutile di un organo.
Quando gli avrete fatto un corpo senza organi,
lo avrete allora liberato da tutti i suoi automatismi e reso alla sua autentica libertà.
Allora gli insegnerete di nuovo a danzare all’inverso
come nel delirio delle balere
e l’inverso sarà il suo autentico luogo.”
[Pour en finir avec le jugement de dieu, XIII, 103-104]
Dj Fabo “ha morso un pulsante per attivare l’immissione del farmaco letale: era molto in ansia perché temeva, non vedendo il pulsante essendo cieco, di non riuscirci. Poi però ha anche scherzato”.
“Chi sono?
Da dove vengo?
Sono Antonin Artaud
e che io lo dica
come lo so dire
immediatamente
vedrete il mio corpo attuale
cadere in pezzi
e raccogliersi
sotto diecimila aspetti
notori
un corpo nuovo
dove non potrete
mai più
dimenticarmi.”
[Post-scriptum a Le Théâtre de la cruauté, XIII, 118]
“un corpo nuovo
dove non potrete
mai più
dimenticarmi.”
è quello che, in fondo, si spera: non essere dimenticati.
è ben altro, è l’esercizio della libertà di un corpo senza organi.
Ho condiviso, spero non dispiaccia. Grazie di queste”divergenze parallele”, perfette.
mi fa piacere, grazie
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Nessuno dimentica Artaud ne Vincent —i ragionierini invece,che faccia avevano?Ciao
facce tutte uguali
Il passo non è per nulla ridondante, non moltiplica l’accompagnamento con la scorta, precede il ritmo con il garbo, ostacola la correlazione organica e dà la precedenza al corpo.