Caro Gesù ricordi?
Sono quello senza corna
che ti scaldò la culla, va beh
culla è una parola grossa
roba da polli in batteria,
e quando ti ho salvato il culo
ero sempre quello
che ti portò in Egitto
anni luce da quel bullo di Erode,
la domenica delle palme
ti ho dato un passaggio
per le vie di Gerusalemme
e tu nemmeno grazie.
Volevano farti re,
ti avevo avvertito
che era una trappola,
sarò un ciuco
mai un coglione.
Ho tirato la carretta della storia
ho sempre preso botte,
medicine lontano dai pasti,
i miei cugini muli
per quel poco che hanno dato
nel Quindici Diciotto
li hanno fatti tutti santi
ma noi no,
qualche volta sogno
di essere un cavallo
da sveglio sono sempre un raglio.
Ciao Gesù, buon compleanno
se ti va ricorda,
siamo sempre meno
e se rinasci non so
se potrò scaldarti ancora.
ci stanno, i Pink Floyd, a fare buono, anzi ottimo, il Natale. Grazie!
adoro Tom Waits