La volgarità del danaro è in chi ne detiene eccessi, sapendo di potersi comprare i destini di chi non ne ha.
Lo strumento diventa fine.
Il dominato di una minoranza che, attraverso la fiaba del libero mercato e della libera circolazione, apre ogni giorno il proprio macello.
Nessuno ha diritto al potere attraverso il danaro, che droga la politica e travisa la democrazia, disunisce l’umanità intera e la ricompone organizzandola su bisogni imposti. E’ così che dignità, coscienza, intere culture vengono cancellate.
La solidarietà tardiva segno dei tempi, è come la verginità, si perde dopo la prima volta.
A chi giova tutto questo?
Duecento anni dopo, la «povertà» non ha più lo stesso significato. A quello che un
europeo consapevole poteva concepire solo nello spazio dell’Europa dei Lumi, si
aggiunge oggi, su scala planetaria, la percezione delle devastazioni industriali
incompatibili con l’ecologia, la coscienza delle distruzioni genocidiarie di guerre grandi e
piccole, l’asservimento di intere parti di umanità considerate inferiori e la svalutazione
generalizzata della parola, passata dallo statuto di strumento del pensiero, veicolo della
risposta e della comunicazione tra gli uomini, a quello di unguento anestetizzante
universale, finalizzato non più a comunicare ma al consumo di oggetti reperibili sul
mercato. I valori connessi alle forme di una sacralità molto diversificata, all’estetica, alla
ricerca intellettuale, all’etica, tendono nei fatti ad essere soppiantati dal culto delle merci e
dalla diffusione generalizzata delle imprese e dei marchi commerciali. Si potrebbe a
ragione parlare, attualmente, di una «povertà» fioca e satolla, dove il sistema digestivo
prende il posto del pensiero e della parola
(Yves Bergeret)
In una parola sola….EGOISMO!
Finché non riusciremo a debellare l’egoismo tutto sarà uguale se non peggio, perché si evolve anche nel peggio, non solo industrialmente o tecnologicamente-
Un sorriso
Chiara
E’ il riassunto preciso dell’attuale trend sociale.
L’unica è starne fuori. Nemmeno combattendolo (certo, dare testimonianza di come stanno andando le cose e di quali siano le alternative, è il minimo), ma proponendo e costruendole, queste alternative.